Kraška Hiša: la casa simbolo del Carso
Torno dopo tanto tempo per potarvi a scoprire una chicca nascosta tra i boschi nel cuore del Carso.
Il piccolo borgo che la ospita è Repen ( Rupingrande in italiano) e si trova nel comune di Monrupino a qualche Km dal confine sloveno e a 15 km da Trieste.
Appena arrivata nel centro del paesino vengo subito colpita da un vecchio signore intento a far pascolare le sue due mucche nel prato adiacente alla piazza del paese, le ultime mucche del posto mi dice.
Lascio la piazza alle spalle e salgo lungo una delle viette. Le abitazioni sono tutte simili tra loro anche se molto sono state ristrutturate per renderle adatte alla vita moderna
Tra le tante abitazioni ne compare una, rinchiusa all'interno di alte mura che proteggono dalla Bora, su cui si apre un portale con un portone in legno: è l'ingresso della Casa carsica.
Entrando vengo subito colpita dalla bellezza di questa casa che ad oggi rappresenta il simbolo della caratteristica architettura carsica che riunisce attorno al cortile ( borjač ) tutte le unità abitative e agricole.
La data di costruzione non è molto precisa e risale verosimilmente al 700, anche se l'aspetto attuale è datato 1831 quando vennero eseguiti degli interventi aggiuntivi.
La casa prevede due piani: al pianoterra c'è la cucina dove troviamo un enorme focolaio rialzato in pietra sormontato da un cappa decorata con mensolette e tendine. Sulle pareti la tipica nicchia della finestra e quella nel muro ( skafenca) dove venivano riposti i vasi e il recipiente dell'acqua.
Al piano superiore ci sono la stanza da letto e il solaio. La camera è arredata con un letto matrimoniale, la culla e una panca nuziale dove veniva conservato il corredo matrimoniale.
Il solaio aveva una doppia funzione: fungeva sia da camera per i membri più anziani della famiglia o per i bambini, sia come magazzino per la conservazione dei prodotti agricoli raccolti.
Tutti gli arredi, gli oggetti e la biancheria presenti all'interno dell'abitazione sono pezzi originali provenienti da altre case e regalati al museo per aiutare a farci capire esattamente come era la vita a quei tempi.
Nei locali agricoli adiacenti alla cucina possiamo scoprire quali erano le attività di cui si occupavano gli abitanti del Carso: viticoltura, allevamento e agricoltura.
Attualmente alcuni spazi sono adibiti a mostre temporanee.
Dal 1968, anno in cui è stata restaurata, all'interno della Casa carsica ha luogo ogni due anni (solitamente la seconda domenica di agosto) la cerimonia delle Nozze carsiche, una cerimonia che seguendo le fonti etnografiche e storiche racconta degli usi nuziali popolari sul Carso nella seconda metà del XIX secolo.
L'evento ha luogo dal giovedì alla domenica durante i quali è possibile assistere all'addio al celibato e al nubilato degli sposi, la serenata dedicata dal fidanzato alla propria amata e la domenica alle vere nozze che si celebrano sul Tabor, una piccola chiesetta sulla rocca di Monrupino, prima di tornare in corteo fino all'abitazione dove avviene la consegna della sposa alla famiglia dello sposo e si festeggia tutti insieme.
E' stata una bella scoperta, un angolo a me sconosciuto ma molto bello e con una storia interessante. Ma voi lo sapevate che qui tra 800 e 900 si parlava anche il friulano?
Il museo della Casa Carsica è visitabile
le domeniche e i giorni festivi :
11/12.30 - 15/17 da aprile a ottobre.
per info: 040 - 327240/ 040 - 327122
Bell'articolo! Ma in che senso si parlava anche in friulano?
RispondiEliminaVicino a Monrupino ci sono molte cave di pietra e a lavorarla erano operai venuti dal Friuli.
EliminaSpesso si trasferivano in questi paesetti per un periodo più o meno lungo e ovviamente tra di loro parlavano friulano e non il dialetto triestino/ sloveno di queste zone.